Leggeri e semplici, come una canzone.

La leggerezza non ha contorni. Sfuma verso qualcosa di indefinito. Come quando guardi le cose senza voler mettere a fuoco nulla di particolare. In quell’insieme sbiadito improvvisamente un piccolo particolare prende forma e sembra venirti incontro. Hai smesso di cercare con la mente e ciò che ti è utile ti raggiunge con semplicità. Due foglie che disegnano sorriso nei raggi del sole mattutino, una piccola lucertola che corre in giù lungo il tronco. Un abbraccio di fili d’erba. Un sasso a forma di cuore. Una piccola piuma che volteggia nella brezza e si adagia sul muschio fresco.

Bello, trovare una piuma nel bosco e usarla per scrivere, intingendola nella terra umida. Pensieri del momento, emozioni spontanee, colori. Sono incantata dalla potenza e dalla meraviglia di questi gesti.

Lei, una delle anime splendide con cui l’altro giorno abbiamo fatto un percorso di team building iniziato in un’aula di formazione e poi sbocciato nella fragranza del bosco, sul suo taccuino ha scritto: “Ora possiamo permetterci con tranquillità di affidarci al nostro istinto” e, ancora muovendo con lentezza la piuma come quando nel suo paese di bambina giocava a fare un lavoro dei grandi e scriveva ricette per le sue piccole compagne di gioco: “Tutti siamo diretti verso un unico scopo: quello di dare felicità a noi stessi per poi trasmetterla agli altri.”

È proprio vero, la leggerezza è una resa all’istante presente. Una resa al tempo senza limiti. A ciò che siamo veramente. All’emozione che dirompe dinanzi a un tronco caduto e ti muove arcani ricordi. Alla consapevolezza che solo quando accogliamo i nostri fantasmi e le nostre ombre onorandoli, li potremo lasciare andare per tornare a fluire e a essere consapevoli. Eccoci, dopo una giornata insieme. Bello ascoltare nuove parole. Parole italiane, parole del cuore. Le aziende desiderano formare e costruire Team efficienti, performanti, ‘target oriented’.

Noi, nel bosco abbiamo sperimentato la gioia di stare uniti, di essere autentici, di affidarci alla benevolenza e alla saggezza dell’istante presente e della nostra energia libera.

E siamo tornati contenti, fieri, uniti profondamente.

Un mio amico musicista una sera a un concerto Jazz quando è stata ora di iniziare la Jam session e i musicisti del gruppo gli hanno proposto di suonare una particolare ballad, quell’altro standard o magari un fast, lui con un sorriso spontaneo e magnifico ha solo detto: per voi suonerò una canzone. Ed è stata poesia pura.

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Sì desidero fare questa esperienza.