Bianco e nero, luce e buio, bello e brutto: i due lati di una stessa medaglia.
Il lato chiaro oscura quello buio; il lato oscuro rivela ciò che brilla.
Non possiamo risplendere finché non abbiamo accettato la nostra ombra: un’equazione tanto semplice da sembrare impossibile. Riconoscere e integrare gli aspetti meno ‘limpidi’ della nostra personalità, sprigiona la più autentica bellezza.
Pittori, poeti e scienziati hanno provato a tradurre, ognuno nel suo linguaggio, quella vibrazione meravigliosa che è la luce, creando nei secoli opere d’arte e teoremi di una potenza straordinaria. Cos’è per te la luce? È qualcosa d’interiore o di manifesto? È qualcosa d’assoluto o di soggettivo? È qualcosa che ha a che fare con la bellezza? Con la purezza? Con la fisica delle particelle?
Prendi l’equazione e=mc2. Niente matematica, nessuna teoria complicata! Solo una rapida considerazione: quel genio di Albert Einstein non sarebbe mai giunto a mettere in relazione la velocità della luce e la materia, se non avesse accettato di andare oltre ciò che già conosceva, accogliendo la possibilità di sconfinare nella follia. Che poi, in fondo, per scoprire il nuovo non è necessario essere stravaganti, basta seguire il suo semplice consiglio: “Impossibile è risolvere un problema usando la stessa forma di pensiero che l’ha creato.”
Bella l’idea della luce associata a una scintilla di follia che ti fa guardare oltre ciò che conosci bene, illuminando i tuoi dubbi e infondendoti il coraggio necessario per fare il salto verso il nuovo. È proprio quando accogliamo le nostre parti d’ombra che brilliamo di più, vero?
Immagina una persona radiosa. Può anche non essere bella, può anche non aver realizzato vittorie e successo, può anche aver riposato male. La qualità che possiede è la resilienza, ovvero l’accettazione consapevole dei cambiamenti che avvengono nei percorsi della vita e nella mappa che meglio li raffigura al mondo: il viso, la postura, il movimento nello spazio.
Prova ora a portare la tua consapevolezza al corpo e verifica come ti senti in questo istante: sei in contatto con te stesso/a? La tua energia fluisce liberamente? Hai delle resistenze? Senti parti del corpo che sono intorpidite? Essere consapevoli attimo per attimo di quello che si muove dentro di noi, ci rende più presenti, più vibranti.
Brilla di più chi ha delle certezze oppure chi, con semplicità manifesta i suoi dubbi? Brilla di più chi è giovane, forte e bello o chi si accetta nell’incedere del tempo? Brilla di più chi ha vinto per la decima volta o chi è arrivato secondo, ma ha partecipato sfidando tutte le sue paure d’inadeguatezza?
Sì, brillano entrambi. E così sovvertiamo anche il paradigma secondo cui se uno vince l’altro è sconfitto. È possibile vincere insieme, in un’ottica di vantaggio condiviso desiderando il meglio per sé e per gli altri. Chi sotto la luce dei riflettori, chi scavalcando l’ombra delle proprie paure: è tempo di entrare nel paradigma ‘win-win’ e partecipare alla gara della vita in uno spirito nuovo, riconoscendo il più alto potenziale di ognuno; talenti e inclinazioni diverse che creano un affresco dai mille colori.
Imparare a fare un applauso anche a chi è arrivato ultimo sfidando le proprie ombre si chiama amore ed è la forma di luce più contagiosa.