Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia e in una generazione che amava e rispettava gli alberi.
A scuola disegnavamo le foglie osservando quelle gialle raccolte da terra. In primavera, per colorare le sagome di ciliegi fioriti non bastavano tutte le tonalità delle mie matite.
Sugli alberi ci siamo arrampicati e, intorno, abbiamo fatto bellissimi girotondi. Al tronco ci appoggiavamo per fare la conta del nascondino o per piangere, quando eravamo tristi. Sotto le fronde del salice abbiamo immaginato la nostra casetta ‘da grandi’ e cucinato finti e magnifici pranzi con ghiande e fiori. Sotto alla quercia facevamo a gara per trovare i maggiolini, quelli giganti. Nel bosco, mia nonna ‘fiutava’ i posti buoni per i funghi e d’inverno con lei ci riparavamo sotto le frasche degli abeti quando nevicava forte.
Le foglie che danzano nella brezza sono il più bel sollievo durante il caldo estivo e gli uccellini che cantano al mattino, una benedizione.
Dinnanzi a un albero caduto ho sempre provato una tristezza infinita e un grande rispetto. Quando abbraccio un albero sento la sua saggezza e la sua magnifica presenza amica, vigile, alleata.
Quando medito nella natura immagino di abbracciare ogni radice e ogni ramo del mondo e sento una meravigliosa energia.
Questo è uno sfogo amarissimo per chi, come noi, ama la natura, gli alberi, gli animali, il profumo della rugiada. Non riesco più a trattenere un pianto disperato per gli scempi quotidiani ai quali siamo costretti ad assistere inermi. Mi riferisco all’abbattimento e al capitozzamento selvaggio di interi viali alberati, parchi, aree urbane in tutta Italia ed Europa. Non mi dilungo sulle reali motivazioni che stanno a monte di questa barbarie, ma potete ben immaginare che dato lo zelo, non possa che trattarsi di cupidigia per grandissimi business.
Amo gli alberi, li rispetto, li onoro, li ringrazio. A loro chiedo perdono a nome di tanta, brutale ignoranza, avidità e prepotenza. Ogni albero abbattuto, ogni nido distrutto, sono un lutto per tutta la collettività.
Prego tutti i giorni per i nostri amati alberi e vi chiedo di fare lo stesso per come volete e potete, secondo la fede del vostro cuore. Non metterò qui immagini angoscianti, ma solo un’immagine di bellezza, amore e armonia da tenere in mente durante le nostre invocazioni.
In un momento di connessione d’amore con un albero destinato con altri a un inutile abbattimento qui nel corso sotto casa mia, ho sentito questo suo messaggio che ho scritto di getto e che sto condividendo con tante persone sensibili. L’ho stampato e messo su tutti i tronchi a rischio in zona.
Con molta tristezza ma un cuore speranzoso mando una preghiera di guarigione per Madre Terra e ringrazio a uno a uno gli alberi che sono stati e saranno con noi in questi preziosi anni di cammino di consapevolezza.
E a voi, care stelle, un abbraccio che sa di muschio, corteccia, brezza mattutina.
Lacrime d’albero
Mentre mi sto preparando a fiorire per la tua primavera,
qualcuno ha messo un segno di vernice rossa sul mio tronco.
Vuol dire che mi abbatteranno.
In questo momento milioni di alberi vengono sterminati nel mondo senza alcun rispetto.
Soprattutto per te e il futuro dei tuoi figli.
Tra non molto piangeremo in lande desolate.
Queste sono le mie ultime parole: onorami, desidera cercare il fresco sotto le mie fronde.
Innamorati guardando i miei fiori.
Salvami ti prego, con ogni mezzo!
Il tempo stringe, amico mio.
Non sarò solo un nuovo, triste moncone lungo la strada.
La mia morte è un passo lento verso la tua.
Benedico anche colui che si sta preparando a tagliare il mio tronco.
Che possa rinunciare alla follia, posare la motosega e diventare un custode della vita.